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In questa raccolta di articoli, apparsi sulle più importanti riviste di outdoor d'America, infatti, Krakauer descrive esperienze mozzafiato proprie e altrui sulle pareti delle più ambite e difficili montagne del nord America, d'Europa e di tutto il mondo. La sua attenzione è però rivolta più all'analisi della passione per il rischio, per l'estremo che non ai risultati finali. Scopo del libro è sfrondare la mistica che circonda l'alpinismo e dimostrare che «di fatto gli scalatori non sono, per la maggior parte, degli squilibrati, ma solo persone soggette a una forma particolarmente acuta di Condizione Umana». Partendo da un tentativo fallimentare di scalare la parete nord dell'Eiger per arrivare a quello riuscito di raggiungere le cime del Devil's Thumb, Krakauer ci conduce attraverso montagne e alpinisti sorprendenti, mettendoci - come solo lui sa fare, grazie alla sua particolare condizione di essere contemporaneamente scalatore e scrittore - mettendoci, dunque, a diretto contatto con un mondo magico e inafferrabile: quello dell'alpinismo. Alla fine di questo libro il lettore avrà capito meglio non solo il perché un essere umano decide di volersi arrampicare in cima a una montagna, ma anche perché ne sia solitamente così ossessionato.